Stelle peculiari
 
                        
Stelle Binarie spettroscopiche
           
           
Una stella doppia  spettroscopica è 
formata da due (o anche più) stelle che non possono essere risolte nemmeno con i telescopi più potenti, ma 
solo spettroscopicamente (o, in alcuni casi, con sistemi interferometrici) .Le separazioni in gioco sono infatti microscopiche, in 
alcuni casi di alcuni millesimi di secondo d'arco. L'osservazione spettroscopica 
è facilitata allorquando le stelle hanno un piano orbitale parallelo alla linea 
di osservazione   e la velocità radiale di 
rotazione intorno al comune centro di massa è molto elevata, causando uno shift 
delle righe di assorbimento per effetto Doppler . 
In alcune binarie potranno osservarsi le righe di entrambe le stelle, e si 
vedranno le righe stesse duplicarsi e poi sovrapporsi periodicamente.In altri 
casi in cui una delle componenti è molto debole, si osserveranno le righe  
della stella principale oscillare periodicamente in un senso e nell'altro 
rispetto alla posizione a riposo. La 
determinazione dell'orbita delle binarie spettroscopiche passa attraverso la 
costruzione di un grafico della velocità radiale: più l'orbita è circolare, 
più il  le curve del grafico di avvicineranno ad una sinusoide: ovviamente più osservazioni 
vengono effettuate, più il grafico e le misure sono precisi. 
A spectroscopic double star is a 
star that can't be resolved by any telescope, but only by a spectroscope (or, in 
some cases, by interferometric systems).The separation  is very small (till  
a few thousandth of arcsecs).The spectroscopic observation is easier when the 
two stars have an orbital plane parallel to the line of sight and the radial 
velocity around the common center of mass is very high, causing a Doppler shift 
of absorbtion lines.In some eclipsing binaries we'll observe the lines of  
both the stars, that will  periodically superimpose to each other.In some 
cases , when one of the components in much more faible, we'll observe the lines 
of the bigger one periodically oscillating around the rest position.The 
determination of orbit of spectroscopic binaries is defined with a graphic of 
radial velocity: the more the orbit is circular, the more the curves will 
approach to a sinusoid.
A parità di velocità radiale, inoltre, lo 
shift Doppler è maggiore per le lunghezze d'onda più elevate, quindi conviene , 
per evidenziare con maggiore facilità la separazione delle righe, fare 
riferimento a lunghezze d'onda maggiori, nel rosso o nell'IR .Infatti è, per 
velocità non relativistiche:
For the same radial velocity, the 
Doppler shift, is greater for  higher wavelenghts, so it's useful, in order 
to do an easier separation of the lines,to refer to longer wavelenghts, say in 
the red or infrared. We obtain, for non relativistic velocities:
dλ = λ × v/c
dove  dλ=   incremento della lunghezza d'onda osservata rispetto 
a quella a riposo
                    
shift of observed 
wavelenght respect to the same at rest
             
λ =  lunghezza d'onda a riposo
                    
rest wavelenght
             
v =  velocità radiale in Km/sec
                    
radial velocity in 
Km/secs
             
c =  velocità della luce
                  
 light speed in Km/secs
Ora, ponendo v= 100, è facile vedere che dλ è per la riga Ha = 6563 × 100/300000 = 2.19 A.
Per la riga Hb, nel blu, a 4861 A si ha invece:                     
4861 x 100/300000 = 1.62 A
 
Posing v= 100 it'easy to see that 
dλ is, for Ha line, = 6563 × 100/300000 = 2.19 A.
For Hb line Hb, in the blue, a 4861 A si ha invece:                     
4861 x 100/300000 = 1.62 A
 
La formula inversa  per conoscere la velocità radiale partendo dallo shift 
Doppler in Angstrom è, ovviamente:
The inverse formula to obtain the 
radial velocity from Doppler shift in Angstrom is, obviously:
v 
=dλ/λ 
* c
 
   
Nella figura che segue(fonte ESO), è 
schematizzata la situazione descritta  di due binarie ad eclisse orbitanti 
intorno al comune centro di massa.Nel punto di quadratura, come si osserva, la 
separazione delle righe dello spettro è massima. 
In the following image (courtesy 
ESO) is shown the situation of two eclipsing binaries orbiting around the common 
center of mass:

 

 
Il primo caso: Beta Aurigae
The first Case: Beta Aurigae   
 
Beta Aurigae (mag 1.9, classe spettrale A1 ) è una delle più importanti binarie 
spettroscopiche ad eclisse, la seconda ad essere scoperta, (dalla d.ssa Maury 
nel 1890), tuttavia le osservazioni professionali fotometriche della stella non 
sono state molte, per un motivo molto semplice, che è troppo luminosa per molti 
strumenti professionali.Le masse correntemente accettate di 2,4 +2.3 M sono 
state ottenute sulla base di osservazioni spettroscopiche di Baker (1910), Smith 
(1948), Popper e Carlos (1970).I parametri orbitali definiscono un'orbita quasi 
circolare, con un periodo di 3,96 giorni, mentre le velocità radiali delle due 
componenti A e B sono state definite in 107, 75 Km /sec  per la A e 111,25 
per la B (+- 0.40).
Beta Aurigae,(mag 1,9, spectral 
class A1) is one of the most important spectroscopic eclipsing binaries, the 
second to be discovered (from Mrs. Maury, in 1890) anyway, photometric 
observations of the star  are few, for the simple reason that's too bright 
for many professional instruments.The currently accepted masses of 2,4 +2.3 M 
were obtained on the basis of spectroscopic observations of Baker (1910) Smith 
(1948), Popper and Carlos (1970).The orbital parameters define a quite circular 
orbit, with a period of 3,96 days, and the radial  velocities are of 107, 
75 Km/sec for the component A and 111,25 for the B (+- 0.40).
La doppia costituisce quindi un target di rilievo anche per strumentazioni 
amatoriali evolute, che facciano uso di strumenti di apertura medio alta (da 20 
cm in su) e di complessi camera- spettroscopio con una dispersione spettrale ed 
una risoluzione adeguata (tra 0,5 e 1,0 A/Pixel).Nonostante fossi in possesso di 
spettroscopi  stellari di capacità adeguate (CLAUS, COGOS) non avevo sinora 
tentato l'approccio allo studio delle doppie spettroscopiche nell'errata 
convinzione che la mia strumentazione fosse insufficiente ad un compito così 
impegnativo, sino ad oggi prerogativa di strutture e strumentazioni 
professionali.Non avevo, tuttavia, tenuto conto della elevata velocità radiale 
di questa e molte altre binarie spettroscopiche, che produce uno shift delle 
righe di assorbimento elevato al punto da essere rilevabile anche da 
strumentazioni non professionali.La notizia che astrofili tedeschi avevano 
ottenuto la separazione della doppia con spettroscopi commerciali di media 
fascia mi ha indotto a tentare l'impresa con il mio COGOS, uno strumento 
assolutamente semplice come progetto, in pratica costruito intorno ad un 
reticolo concavo  rettangolare da 42 x 40 mm ,di figura ottica toroidale e 
quindi astigmatico, che trasforma al suo fuoco un punto in una linea.Lo 
strumento è privo sia di ottiche che di fenditura, ed in pratica è costituito 
dalla cassa del reticolo e da un sistema di messa a fuoco elicoidale non rotante 
(cannibalizzato da un obiettivo russo da 50 mm).Il reticolo concavo focheggia le 
varie lunghezze d'onda su di un cerchio (detto cerchio di Rowlands), e quindi 
presenta lo svantaggio di una forte escursione di fuoco tra le varie zone 
spettrali, oltre che di una certa curvatura dello spettro, una sorta di "smile" 
molto accentuato.A parte ciò presenta una elevata efficienza, sia come luce 
raccolta, in quanto non vi sono ottiche interposte, sia dal punto di vista della 
praticità, visto che non necessita di fenditura.Detto strumento si mostrava 
quindi ideale per il lavoro da svolgere, e, accoppiato ad una camera ATIK 16 HR 
in binning 2X2, poteva fornire la necessaria sensibilità e dispersione 
spettrale, specie se posto al fuoco del mio C14.Mi occorreva tuttavia una 
accurata pianificazione del lavoro da effettuare, a cominciare dalla scelta 
della riga da riprendere e della quale misurare lo shift.Essendo  Beta 
Aurigae un sistema di classe A, risultano predominanti nel suo spettro le righe 
dell'Idrogeno della serie di Balmer, con intensità maggiore per quelle della 
zona blu-violetta dello spettro, tuttavia, per i motivi sopra accennati, ero 
dell'idea che la riga Ha fosse molto più facilmente separabile, anche se 
relativamente più debole:non disponendo, inoltre, di una lampada di misurazione, 
era necessario, ai fini della calibrazione, ottenere uno spettro di una stella 
di classe simile e con moto proprio molto basso, ovvero rinvenire righe  da 
poter utilizzare allo scopo all'interno dello stesso spettro da riprendere. 
Optai per tale ultima soluzione, e decisi di effettuare la ripresa facendo 
entrare nel campo inquadrato sia la riga Ha che le righe dell'ossigeno 
molecolare atmosferico.
This spectroscopic double is an 
interesting target for amateur instruments too, with medium- high aperture 
optics (almost 20 cm and higher) and  camera - spectroscope complex with 
sufficient resolution and spectral dispersion (from 0,5 to 1,0 A/pixel).Notobstanding 
I own some spectroscopes of such features, (CLAUS, COGOS) I didn't give a try to 
split spectroscopic doubles for the wrong thought that the required resolution 
would be too high for my setup to succeed in the job.I didn't consider the very 
high radial velocity of some of them that causes a significant shift in the 
spectral lines.The news that some german amateur astronomers succeed in 
splitting Beta Aurigae with some commercial spectroscopes, let me explore this 
new field of interest in astronomical spectroscopy.I choosed COGOS, a 
spectroscope built around a 40x 42 mm concave toroidal  grating, with no 
others optics at all, for its simple project and its good efficiency.Its point 
of focus 
is astigmatic, a line, so it doesn't need  a slit: with my C 14 it's a good 
setup for the job.The only drawback is that the focus of the grating take place, 
for the various wavelenght, on a circle, called "Rowland Circle" so the focus 
point between the blu, green and red zone is quite different and requires a 
relevant travel of focuser.Considering I use a photo objective focuser with  
a travel of only 20 mm,i partially fixed the problem ,using some 42 x 1 
photograpic rings.Another issue is the curve output of spectrum, that must be 
corrected by software.Anyway, the great light grasp for the lack of lens and 
slit makes this spectroscope a very good instrument.After having choosed the 
setup, I had to plan the observations and its details: before of all, the line 
to observe.Now, being Beta Aurigae a A1 spectral class system, the Hydrogen 
Balmer series are the  clearest lines in its spectrum, but much more 
intense in the blue: anyway, as I said before, the chances to split the lines 
are much more in the red, were the Doppler shift is wider.So, i planned to 
observe the double in Ha line,and furthermore,  to keep the O2 Atm lines in 
the same field of vue, in order to make a good calibration , because I haven't 
got , till now, a calibration lamp. 
 

COGOS  in versione 
stellare, senza fenditura regolabile, al fuoco del C14, notare il sistema di 
movimentazione del reticolo,grossolano ma semplice e funzionante ed il 
focheggiatore elicoidale non rotante, ricavato da un obiettivo russo da 50 mm 
cui sono state tolte le lenti.Le dimensioni ed il peso sono simili a quelle di 
un diagonale da 2".Il costo complessivo dello strumento è stato di soli 70 €, 
c'è da dire , tuttavia che il reticolo è stato acquistato come surplus alcuni anni fa.Il 
sistema è versatile, in quanto può essere trasformato in pochi minuti da 
strumento stellare a solare e viceversa, semplicemente aggiungendo la sua 
fenditura regolabile.
COGOS in 
stellar mode, without its adjustable slit,at the prime focus of my Celestron 14: 
note the grating movement system, rude but simple and working, and the non 
rotating helical focuser taken from a 50 mm russian lens.The  dimensions 
and the weight are similar to those of a 2" stellar diagonal.The overall cost of 
the instrument was of about 70 €.The system is versatile,for it can easily 
changed in solar mode simply adding its adjustable slit.

Il reticolo concavo, 
ricavato da un monocromatore acquistato in un mercatino, 42 x 40 mm F 120 mm
The 
concave grating, taken from a monocromator, 42 x 40 mm F 120 mm.
La prima ripresa di Beta Aurigae è stata effettuata il giorno 26 ottobre 2009, 
tra le ore 21.55 e le 22.12  TU con 17 frames da 60 secs l'uno usando la 
camera Atik 16 HR in binning 2 x 2.Dark sottratta, e stacking con Registax 
5.L'immagine risultante era la seguente: l'effetto di "smile" è dovuto anche 
alla figura ottica del reticolo.Si nota facilmente , sulla sinistra, la duplice 
riga  Ha dovuta alla separazione degli spettri delle due componenti, e, 
sulla destra, le righe dell'O2 atmosferico, ovviamente non duplicate.
The first image of Beta Aurigae 
spectrum was obtained on october, 26, 2009, with 17 frames, 60 secs each, by an 
Atik 16 Hr camera binned 2 x 2: dark substracted and stacking by Registax 5.The 
"smile effect" is due to the grating optical figure too.We can easily see, on 
the left,the duplicity of Ha line due to the splitting of the spectra of two 
components.

 
 
 La calibrazione è stata effettuata
con VSpec utilizzando le righe dell'O2 a 5874,5 A e quella dell'Ha a 6562.8 A , 
quest'ultima al centro delle due righe, 
considerando (date le masse quasi uguali e l'orbita pressochè circolare delle componenti) 
che l'errore di posizione sarebbe stato estremamente basso e comunque non 
rilevabile dalla strumentazione.Il risultato ottenuto è stato una 
dispersione di 0,669 A/pixel ed uno shift reciproco 
delle righe di 4 A, pari, ad uno shift di 2 Angstrom delle due componenti dalla riga 
a riposo,ed una 
velocità radiale di 2/6563*300000= 91.42 Km/sec, che si discosta alquanto da 
quella di 107-111 Km/secs ufficialmente riconosciuta per la doppia.
The spectral calibration was done 
by the software VSpec , on two lines: the 02 line at 5874.5 A and  the Ha 
at 6562.8 A at its  central point,considering  the inintellegible 
position error due to the quite equal mass and circular orbit of components.The 
result was  a spectral dispersion of 0,669 A/Pixel and a shift between the 
two splitted  lines of 4 A, say a shift of 2 A of the two single components 
and a radial velocity of 
2/6563*300000= 91.42 Km/sec, that's quite lower than the one 
officially known  for the double star of 107-111.
 

 
 Una 
seconda osservazione è stata effettuata il 3 novembre 2009,alle ore 20.00 TU .La 
nuova immagine , ottenuta in condizioni di seeing pessimo (forte vento) non era 
gran che, ma mi permise comunque di calibrarla.ottenendo valori di VR leggermente 
superiori, probabilmente dovuti ad un lieve errore di calibrazione od 
all'allargamento delle righe in conseguenza del seeing negativo, dato che la fase 
reciproca delle componenti era la stessa (circa 0,348).C'è da dire, 
comunque, che la risoluzione del sistema era appena sufficiente,o quasi 
insufficiente per effettuare misure spettroscopiche sub-angstrom, per le quali 
sarebbe stata necessaria una dispersione spettrale e risoluzione almeno doppia 
rispetto a quella da me utilizzata.
 I planned a new observation 
for november, 3, 2009,  at 20 TU, about 2,15 hours before the previous .The 
new spectral image of Beta Aurigae, obtained in terrible seeing conditions, was 
not too good, but let me calibrate it in the same way of the previous, giving 
data of radial velocity a little higher , but probably due to the bad seeing 
conditions, considering that the phase of the system was about the same (0,348).We can say , anyway, that the system resolution wasn't enough for 
sub-angstrom measures.
 

Nell'immagine che segue è riportato 
un confronto di questa ultima immagine con le righe Ha di due stelle vicine, una 
, Theta Aurigae, di classe simile (una sola immagine da 60 secs) ed un altra di 
Capella, Alfa Aurigae.Come si può osservare la riga Ha delle due stelle di 
confronto è centrata rispetto a quella doppia di B Aurigae
In the following image is 
shown a comparison between the spectrum of Beta Aurigae and those of other two 
stars, Theta Aurigae, of similar class, and Alfa Aurigae (Capella), taken with 
the same  setup and in the same evening. 

 
Novae 
Nova Eridani 2009
Il 25 novembre 2009 l'AAVSO ha 
rilasciato un comunicato in cui si annunciava la possibile scoperta in Eridano 
di una nova ad opera di astronomi giapponesi. All'epoca della scoperta la stella 
appariva di Mag 8.1, e la sua controparte venne identificata nella stella GSC1.2 
05325-01837,  di mag 14.76.La nova si trova alle coordinate A.R: 4h 
47.9m, declination –10° 11' (equinox 2000.0).
Apparendo nello spettro della nova in 
fase di outburst forti righe della serie di Balmer dell'Idrogeno in emissione, 
con una velocità di espansione di 3400/3600 Km sec, la nova sembrava essere 
una classica nova galattica,anzichè una variabile cataclismica WZ Sge il che 
comportava che il punto di massimo di outburst era già stato superato all'epoca 
della scoperta.Ulteriori osservazioni con telescopi professionali hanno fatto 
classificare l'oggetto come nova ad Elio-Nitrogeno.
Nelle immagini che seguono è riportato 
il campo stellare della nova e lo spettro a bassa risoluzione della stessa ripreso il 9.12.2009, alle ore 20.00 
TU da Roma, con un Celestron 6, un reticolo a trasmissione Star Analyser ed una 
camera Atik 16 Hr in binning 2x2.
Lo spettro presenta, in linea con il tipo di nova (reputato, come si è detto, 
classe He -N) intense righe di emissione della serie di Balmer dell'Idrogeno + 
altre righe da identificare con precisione,( probabili He, Fe II).Lo spettro è 
stato elaborato con Iris e calibrato per la sola lunghezza d'onda con VSpec.
An 8th-magnitude nova was 
discovered on November 25, 2009, by Koichi Itagaki of Yamagata, Japan. The new 
star lies in northeastern Eridanus, 6.9° west-southwest of RigelAccording to 
CBET 2055, followup spectra taken in Japan and in the United States (the latter 
with the 3-meter Shane reflector at Lick Observatory) show this object to be a 
nova of the helium-nitrogen type.The 
nova lies at right ascension 4h 47.9m, declination –10° 
11' (equinox 2000.0). In the two following images is shown the nova  and 
its  low-resolution spectrum, as obtained by a Celestron 6, a transmission 
grating  of 100 l/mm "Star Analyser" and an Atik CCD camera binned 2x2.

 

 
Stelle di Wolf-Rayet: 
l'esempio famoso della WR 136 e NGC 6888
the famous case of WR 136 
and NGC 6888
 
 
	
		
			
				Le stelle di 
				Wolf-Rayet sono una stelle estremamente calda ( temp .compresa 
				tra 25.000 e oltre  50.000 K) e e massicce (oltre 20 masse solari), 
				caratterizzate da venti stellari molto forti, con velocità 
				superiori a 2000 Km/sec, e  da una forte emissione di 
				polveri.Tramite il vento stellare esse arrivano a perdere fino a 
				109 volte più della  massa persa dal sole in un anno.
				Le stelle di 
				Wolf-Rayet sarebbero una normale fase nell'evoluzione delle 
				stelle supermassicce,con spettri nei quali risultano visibili 
				delle forti linee di emissione di Elio ed Azoto (classificate 
				come WN) o di elio, , carbonio ed ossigeno(classi WC e WO). Si 
				ritiene che la fase di WR sia una normale fase evolutiva delle 
				massicce stelle di classe O e B nelle quali i forti venti stellari
				hanno espulso nello spazio gran parte degli strati esterni 
				della stella, ricchi in idrogeno. Le tipiche linee di emissione 
				si originano nella regione densa ed estesa in cui i venti ad 
				alta velocità avvolgono la caldissima fotosfera della stella, la 
				quale emette gran parte della propria radiazione alle lunghezze 
				d'onda ultraviolette, che provocano una fluorescenza nella 
				regione. Tale processo di espulsione di massa interessa dapprima 
				la regione della stella, ricca in azoto, in cui abbondano gli 
				elementi prodotti tramite la fusione dell'idrogeno  (stelle 
				WN), quindi gli strati, ricchi in carbonio, in cui l'elio viene 
				fuso.  (stelle WC e WO).Sono 
				stelle estremamente rare. Nella nostra Galassia se ne conoscono 
				attualmente circa 230. Dalle ultime osservazioni effettuate esse 
				risulterebbero in gran parte doppie.Molte stelle WR sono 
				destinate a trasformarsi in SN, quindi il loro monitoraggio e 
				studio è molto importante.Si ipotizza, inoltre, che, passando al 
				termine della loro linea evolutiva nella fase di "collapsar", 
				diano origine ad un buco nero ed ad un "gamma ray burst"
				Esse furono 
				osservate per la prima volta nel 1867dagli astronomi francesi 
				Charles Wolf e Georges Rayet (da cui prende il nome questa 
				classe stellare ),i quali, utilizzando il telescopio Foucault da 
				40 cm dell'Osservatorio di Parigi, scoprirono che tre stelle 
				nella costellazione del Cigno (ora designate come HD 191765, HD 
				192103 e HD 192641),  mostravano delle marcate bande di 
				emissione nel loro spettro, e che tali righe erano inoltre molto 
				spesse.Lo spettro delle stelle WR rimase un mistero sino a che 
				non si comprese che era dovuto all'elio, nonchè al carbonio, 
				ossigeno ed azoto, e che lo spessore delle righe era da 
				attribuirsi all'effetto doppler indotto dai gas in forte 
				movimento intorno alle stelle rispetto alla nostra linea di 
				vista.
				Uno degli esempi 
				più evidenti , ma tuttavia poco conosciuto tra gli astrofili, è 
				quello della nebulosa ad emissione NGC 6888,"Crescent 
				Nebula" nella costellazione del Cigno, a 5000 a.l. da 
				noi, formatasi per effetto della  collisione del 
				velocissimo vento stellare della stella WR136 (HD192163)  
				con gli strati esterni espulsi dalla stella progenitrice quando 
				era una gigante rossa, circa 400000 anni fa.Il risultato della 
				collisione è un inviluppo e due onde d'urto, una verso l'esterno 
				ed una verso l'interno: quest'ultima provoca un riscaldamento 
				del vento stellare sino a provocare l'intensa radiazione X e 
				UV.
				
				The Crescent Nebula
				(NGC 6888 or Caldwell 27)
				is an emission nebula in the Cygnus, 
				about 5000 l.y away. It is formed by the fast stellar wind from 
				the Wolf Rayet star 136 (HD 192163) colliding with and 
				energizing the slower moving wind ejected by the star when it 
				became a red giant around 400,000 years ago. The result of the 
				collision is a shell and two 
				
				shock waves, 
				one moving outward and one moving inward. The inward moving 
				shock wave heats the stellar wind to 
				
				X-ray 
				emitting temperatures.
				L'immagine che 
				segue è la compositazione di due diverse immagini della 
				nebulosa, una ottenuta con un Celestron 8 a f 6,3 ed un filtro 
				UHC ,di 1 ora di integrazione con una Sbig St8 ed un altra , 
				ottenuta con un rifrattore TMB 115 a f 7 , una Atik 16 HR, ed un 
				filtro Ha da 6 nm.La stella WR 136 è quella bianco azzurra al 
				centro dell'arco della nebulosa, del tipo WN 6, con predominio 
				quindi dell'emissione di elio e nitrogeno.Di magnitudine 
				apparente 7,36, si presta bene alla ripresa con strumenti 
				medio-piccoli dotati di un reticolo a trasmissione o grism per 
				l'acquisizione di uno spettro a bassa risoluzione
				
				The following image is the stacking of two different ones, the 
				first obtained by a Celestron 8 @ f6,3 and an UHC filter with an 
				hour integration with a Sbig ST8 CCD camera, the second taken by 
				a 115 mm f 7 TMB apo refractor, aHa 6 nm filter, and an Atik 16 
				HR CCD Camera.The WR 136 star is near the center of the nebula.
				 
				
				
				
				La Wolf-Rayet 136 troneggia quasi al 
				centro della nebulosa
				
				The Wolf-Rayet 136 
				star , near the center of the nebula
				
				 
				
				
				
				 
				
				Lo spettro che segue della stella 
				centrale di NGC 6888, WR136, è stato acquisito con un reticolo di diffrazione 
				da 100 l/mm "Star Analyser" applicato al fuoco di un Celestron 8 
				a f 6,3 e una Sbig ST8, il 5 agosto 2010, media di 8 immagini da 3 secondi 
				l'una, dark sottratta.
				
				The following 
				spectrum of the NGC 6888 WR136 central star has been acquired by 
				a 100 g/mm "Star Analyser" transmission grating at the focus of 
				a Celestron 8 and a Sbig ST8 ccd on august, 5 , 2010.
				
				 
				
				
				Lo spettro grezzo 
				mostra immediatamente intense righe di emissione nella WR 
				136,indicata in rosso, che risultano ancora più evidenti nello 
				spettro "binned" con Iris:
				
				The raw spectrum "binned" by Iris soft shows immediately the 
				intense  and wide emission lines of the star
				
				
				Lo spettro della 
				stella calibrato per la lunghezza d'onda e la risposta del setup 
				con Visual Spec appare come segue:
				
				Hereunder is the spectrum  calibrated for the wavelenght 
				and the response of the setup:
				 
				
				
				 
				Lo spettro 
				calibrato per la risposta denota la prevalenza dominante delle righe 
				dell'Elio, ed alcune dell'azoto, ; si notano anche le righe dell'Idrogeno alfa e 
				beta in emissione; c'è da considerare tuttavia che la frazione 
				di idrogeno presente negli spettri delle WN6 dominate dalle 
				righe dell'Elio è di difficile determinazione in quanto le righe 
				spettrali della serie di Balmer dell'idrogeno  coincidono 
				con quelle dell'Elio ionizzato della serie di Brackett,qui anche 
				per la modesta risoluzione dello spettro.C'è inoltre da 
				considerare che una piccola parte delle intensità delle righe 
				dell'idrogeno sono anche dovute al contributo della shell della 
				nebulosa che circonda la stella.
				La composizione reciproca di tali 
				elementi nella massa della WR 136 è circa l'86,5% di Elio, il 
				12% di Idrogeno e l'1,5% di Nitrogeno .C'è da dire, a proposito 
				di quest'ultimo elemento, che le righe più evidenti appartengono 
				allo ione NIV.Quanto all'Idrogeno, la sua relativa abbondanza 
				colloca la stella in una posizione intermedia tra le sottoclassi 
				WNL (presenza di Idrogeno oltre il 20%) e WNE (zero idrogeno), 
				cosa che costituisce una particolarità tenuto conto che, 
				conformemente alle teorie sull'evoluzione delle WR , la 
				transizione tra le due sottoclassi è molto rapida.(Fonte  
				Hamann e altri; Astronomy and Astrophysics,1994)
				The spectrum, 
				calibrated for the system response, shows, before all, the 
				abundance of the Helium  lines over the visible spectrum, 
				with some nitrogen.One can see, furthermore, some important H 
				lines, as H alfa and Beta.Regarding these latter lines, their 
				presence is quite difficult to determinate because the Hydrogen 
				Balmer serie lines have very similar wavelenght to the ionized 
				Helium of Brackett serie and this particularly in the case of 
				low res spectrum.A little part of Hydrogen lines intensity is 
				anyway due to the shell of nebula surrounding the star.